venerdì 4 novembre 2011

Londra

... c'era un tale potenziale in quella periferia. Non era nell'architettura esemplare, nella fontana a sfioro, nelle panche e negli alberi geometricamente distribuiti, non negli edifici traslucidi e cristallini, per i quali si era spinta fin lì. Era nei mattoni neri, nella balaustra rossa del cavalcavia, nei cantieri, nell'arancione della segnaletica, nelle recinzioni temporanee, nelle gru immobili e sospese, nelle voragini ancora irrisolte, nei piccoli cespugli asimmetrici e nelle erbacce tenaci, nelle scritte sui muri ciechi... era lì che trovava Londra indefinita e inebriante come non mai.

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