giovedì 27 dicembre 2012

Post prandium aut stabis aut lente deambulabis

Suocera e cognata conversano amabilmente dopo il pranzo di Natale sui loro psicofarmaci. Ne dicono meraviglie, senza omettere di sottolinearne la pericolosità e la certa dipendenza con visibile soddisfazione. L'una dice all'altra: dovresti provarlo, sono sicura che ti farebbe bene; l'altra, più giovane, risponde risentita: ma io ho bisogno di dosi massicce, mica posso prenderne così basse come te! Messa all'angolo sorride e ascolta, del tutto inadeguata. Non le resta che porgere cioccolatini scintillanti sull'alzata in cristallo anni 50.

venerdì 23 novembre 2012

Sul design

Mi piacciono quegli oggetti di design che sono la soluzione inedita di un problema, il ripensamento esemplare di una tipologia. Il buon design non è solo buon disegno e corretta, innovativa, applicazione tecnologica, deve anche incontrare, precedere, spingere avanti il pensiero, l'immaginario di un'epoca.

lunedì 19 novembre 2012

Il sistema di royalty non paga

Non è raro per i produttori, ingaggiare emozionati giovani talenti, per popolare i loro stand espositivi con accattivanti pezzi, che mai colpiranno il mercato. Essi possono essere ampiamente pubblicizzati, vincere premi e il marchio guadagnare una reputazione per l’innovazione – prima ancora di essere in produzione. In tal caso, il progettista non farà un centesimo. La maggior parte delle volte non ottengono neppure anticipi. “Ah, ma pensate alla pubblicità, al valore di PR”  dicono i produttori. Ma senza remunerazione, i progettisti continuano a passare la loro mancanza di adeguato reddito "nella catena alimentare" ai loro stagisti non pagati. Come il designer inglese Ilse Crawford spiega: “I progettisti spesso finiscono per essere volontari per milionari“.
liberamente tratto dal report sulla settimana milanese del design di Justin McGuirk, sul Guardian, 18/04/ 2011

giovedì 15 novembre 2012

Il pensiero di Odile

Il museo d’arte contemporanea oggi non può essere un edificio neutro, anche se c’è ancora chi sostiene la necessità di spazi bianchi e asettici. Le sale di un museo oggi non devono essere troppo espressive o troppo forti, allo stesso tempo devono essere spazi aperti il più possibile per consentire l’esposizione di qualsiasi espressione artistica. Tutti gli altri spazi, al contrario, devono essere fortemente caratterizzati per aiutare il grande pubblico ad entrare in un mondo diverso. L’arte contemporanea è complicata, si pone domande e non dà risposte. Un ambiente destabilizzante aiuta il pubblico ad entrare in una dimensione diversa, a percepire meglio ciò che osserva. Per questo ho progettato percorsi sensoriali, ho usato materiali che stimolano la sensibilità fisica del visitatore, superfici inclinate che obbligano il corpo a trovare un diverso rapporto con la propria dimensione fisica e a relazionarsi con l’opera d’arte diversamente dal turista che passa di fronte a qualcosa “altro da sé”. Il sistema di rampe obbliga il visitatore ad osservare le cose da punti di vista anomali: non si passeggia tra le opere d’arte, si è coinvolti come parte attiva alla scoperta dell’arte. 
Odile Decq, The Plan,  n°44, 2010

martedì 13 novembre 2012

Chiudi la finestra che è quasi sera

Quei pomeriggi di fine estate, la scuola iniziata da poco, l'irrequietezza delle vacanze ancora appiccicata adosso, bambole da vestire sparse ovunque ma la voce di Battisti nel mangiadischi faceva sognare futuri più adulti. L'aria fresca entrava dalla finestra con quel profumo di prato e scarpata, di foglie calpestate di un autunno ancora da venire. La mamma ferma sulla porta " chiudi la finestra che è quasi sera"... Cosa c'era di straordinario in quel ricordo non lo avrebbe saputo dire, eppure ultimamente bastava poco e ne sentiva quasi l'aria sulla pelle. Era forse quella serena attesa di un futuro denso e luminoso a mancarle?

lunedì 12 novembre 2012

Il grillo parlante

Ti è mai capitato di sentirti come il Grillo Parlante?...  il tempo rallenta intorno, il tuo interlocutare ti guarda e si chiede chi sia Pinocchio.

martedì 23 ottobre 2012

Umore da finestra

Era di umore da finestra quel giorno: viveva del solo guardare.
Rainer Maria Rilke, Le finestre, 1927

lunedì 8 ottobre 2012

Per la casa imperfetta

La mia casa è imperfetta perchè sono imperfetto io...La casa vera è dove l'incompiuto è frequente e dove la luce è migliore... altrimenti diventa la casa dell'architetto, tutta giusta, tutta secondo i canoni. E' bello pensare di vivere in una casa che esula da questi stereotipi; a me piace molto il pensiero dell'indeterminazione, del provvisorio.
Davide Groppi, CasaAmica, ottobre 2012

lunedì 3 settembre 2012

L'equilibrio delle pietre

In Giappone mettono piccoli sassi uno sull'altro, con grandezze differenti non ordinate, in equilibrio precario, come piccoli totem alla caducità.

domenica 2 settembre 2012

Bordi

Niente bordi, deborda.

martedì 28 agosto 2012

La vita segreta

In certi momenti sopettava della possibile animazione delle cose, che quegli stessi oggetti, allo spegnersi del lume, al chiudersi della porta, vivessero una propria vita, iniziassero segreti balletti.

lunedì 30 luglio 2012

Oggetti, case, città

... tutti quegli oggetti a riempire i paesaggi transitori delle case e sullo sfondo la città, dalle finestre, appare sfuocata.

venerdì 27 luglio 2012

Alchimie cromatiche

... l’alchimia dei pittori veneziani nell'ottenere il rosso: "quel colore così certo della luce crepuscolare di un giorno ancora bello ma che sfuma".

martedì 24 luglio 2012

Materia e colore

A volte basta la forza autonoma della materia e del colore, l'immediato e saturo appagamento cromatico.

lunedì 23 luglio 2012

Le fonde luci orientali

Rappresentano Venezia  le fonde luci orientali di cui sono cariche le tele di Carpaccio, Bellini, Tiziano e Veronese?

lunedì 2 luglio 2012

Racconto

Da piccoli avevano la testa verde, la cute nascosta dai capelli era innegabilmente verde, e loro lo sapevano, sapevano di essere due extraterresti. Poi da grandi qualcuno aveva detto che era impossibile, una loro invenzione infantile. Allora abbozzando un sorriso si erano guardati, capivano solo in quel momento che condividevano un segreto indicibile. La vita trascorreva con i suoi alti e bassi ma loro lo sapevano.

martedì 26 giugno 2012

Per un'architettura civile

Tutto sembra segnare la fine del tempo barocco dell'architettura, quello che doveva necessariamente fare spettacolo, quello di Gehry e di Zaha Hadid, quello di una rappresentazione altisonante...L'interesse si sposta dall'edificio come oggetto alla complessità dello spazio urbano con tutte le sue componenti...
Stefano Bucci, Corriere della sera, 24 giugno 2012

martedì 19 giugno 2012

Se il design è Giapponese

... non dedicarsi ai grandi gesti, ma ai piccoli momenti, nascosti nel quotidiano, trascurati e difficili da riconoscere, dai quali dipende la qualità della nostra vita e dar loro forme facili da comprendere intuitivamente.
Dal manifesto programmatico dello studio Nendo 
(via INTERNI Magazine)

giovedì 14 giugno 2012

Silenzio lunare

La luna ogni notte solleva tutti gli oceani del mondo

martedì 12 giugno 2012

I fantasmi delle cose

I musei sono chiamati a conservare le cose, ma gli allestimenti a farne parlare i fantasmi.
M.C.Ruggieri Tricoli

venerdì 8 giugno 2012

Ordinarietà

C'è una certa pienezza nell'essere una persona ordinaria...

martedì 29 maggio 2012

Il design della luce

Il tema dell'illuminazione è sempre stato visto dai nostri designer non come un semplice problema illuminotecnico, ma come un'occasione per realizzare segni immateriali, eventi emozionali vicini alla grande tradizione della pittura e della spiritualità italiana; interpretando la lampada come oggetto che produce luce ma anche ombre, penombre e tenebre. A differenza di altre culture, il nostro design ha conservato una visione dinamica, vitale e misteriosa dell'illuminazione, come sorpresa e gioco ambientale. A partire da Bruno Munari fino ai fratelli Castiglioni, il design italiano e le industrie del settore hanno occupato una leadership internazionale, che deriva proprio da questo approccio vitale, spesso ironico, alla luce. Raramente lussuosi, i prodotti del nostro light design sono presenza amiche, come folletti domestici, che illuminano la notte e scacciano i brutti sogni.
da: Andrea Branzi, Le 7 ossesioni del design italiano

venerdì 25 maggio 2012

Oltre Memphis rimangono i pensieri limpidi

Capita spesso di imbattersi, durante convegni e tavole rotonde, con architetti appartenuti al gruppo Memphis. Ora sono stati importanti, hanno segnato un'epoca, è indubbio ma ... ma basta! Guardiamo oltre, basta raccontare se stessi, quelle forme e quei colori, protagonisti troppo assoluti, se tolti da quel momento, necessario e vitale, di rottura. Non fraitendetemi, Sottsass rimane, sarà sempre, un grande maestro ma oltre che per Memphis, per il suo modo acuto e limpido di parlare di architettura anche quando scriveva di sassi, raggi di sole  o viaggi,  per i suoi pensieri che ti aprivano finestre improvvise sulla vita e sui suoi oggetti, case o prati che fossero. Avevi l'idea, ascoltandolo, che il mondo intorno gli corrispondesse in un contatto costruttivo, per nulla esasperato ma molto architettonico.

giovedì 24 maggio 2012

Relatori con autoritratto

... ma come si fa a iniziare e finire una relazione con un'immagine di sé? sia pure un sé giovane e quasi irriconoscibile? sia pure in una foto con pennellate d'artista?

venerdì 11 maggio 2012

Home sweet home

Penso che le case abbiano un'ostinata fissità muraria. Le case hanno più abitudini di chi le vive... Ci inducono ad acrobatici ritorni... avanti e indietro.
Alessandro Mendini,  Abitare 04 2012

martedì 8 maggio 2012

di quanto visto nella settimana milanese del design

Pensavo: di quanto visto nella settimana milanese del design ciò che resta sono forse quegli oggetti scevri di fronzoli che hanno lavorato sullo slittamento delle convenzioni, dei codici ...  Oggetti poetici che lasciano appena affiorare l'importanza del progetto e tu lì come in bilico a cercare di coglierla. Certi materiali, certi colori ... opaco o lucido?...  Legni che sembrano relitti raccolti sulla spiaggia e resine semi trasparenti, quasi gommose, come nebbia tra te e e il segreto delle cose.

giovedì 3 maggio 2012

La luce sulla tela

Lo sciabordare delle luci sulla tela, come una piccola onda del mare, silenziosa e clamante al tempo stesso...

mercoledì 2 maggio 2012

I colori delle cose

Se ne stava lì a innamorarsi dei colori delle cose ... e non è il caso, la vita non va così. Ci vuole disciplina e contare il tempo: uno, due, tre e poi... poi ti devi girare, che non torna.

mercoledì 21 marzo 2012

La compressione del melograno

La cosa più dura della terra è il diamante ed è la cosa che racconta di più la forza della pressione. Il diamante, come la graffite, è carbonio, sono la stessa materia in una pressione diversa... Il diamante taglia se stesso; quando la natura comprime lo fa secondo leggi geometriche.
Liberamente tratto da una lezione di Riccardo Blumer, Accademia di Architettura, Mendrisio.

lunedì 19 marzo 2012

Il vento prima della pioggia

A volte sta seduto accanto al suo letto e dice qualcosa e poi la guarda e aspetta una risposta. A volte la guarda e basta. A volte arriva il vento prima della pioggia e accelera il volo degli uccelli fuori dalla finestra, uccelli fantasma che cavalcano la notte, più strani dei sogni.
Punto Omega, Don DeLillo, Einaudi

mercoledì 14 marzo 2012

Piazze

... ogni volta che si entra nella piazza,
ci si trova in mezzo a un dialogo.
Le città invisibili, Italo Calvino, Einaudi

giovedì 8 marzo 2012

Geometrie spaziali

Di uno spazio mi ispira la luce sulle superfici, le precise geometrie invisibili, i richiami sottesi, le simmetrie e ancora di più le asimmetrie azzardate. Raccolgo tutto, impressioni di pochi istanti che ammonticchio nella mia mente.

mercoledì 22 febbraio 2012

Allestimenti

Non amo i pannelli dettagliati, malsopporto i supporti multimediali, mi piace osservare le strutture di teche minimali, la disposizione dell'opera nello spazio, l'illuminazione celata, la didascalia corta e precisa. Mi piace soffermarmi quanto posso sull'opera che più mi piace, tralasciare senza senso di colpa quelle che non mi attraggono, crearmi il mio percorso, scevro di distrazioni. Se sono in un museo, in una mostra, non voglio attrazioni da parco dei divertimenti.

lunedì 20 febbraio 2012

Terrazzi

... seduto in una striscia d'ombra, il terrazzo scricchiolante.

venerdì 17 febbraio 2012

Dei cavalli e del vento

Hai mai visto i cavalli quando se ne stanno fermi controvento, precisi nella giusta angolazione, gli occhi vigili che ti guardano e non ti guardono. Vorrei essere uno di loro, mettermi anch'io, lì immobile, a capire il vento, alterando qualsiasi regola di separazione.

martedì 7 febbraio 2012

Ombre blu

Mi piace quando le ombre sembrano blu, succede, è il bello di certi paesaggi, solo grigi e blu, nessun colore caldo a distrarti.

martedì 24 gennaio 2012

Il viaggio è più della meta

Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa che ti sia lunga la via, e colma di avventure e conoscenze... che i mattini d'estate siano tanti... sopratutto non affrettare il viaggio. Itaca, Kostantinos Kavafis

giovedì 19 gennaio 2012

Chiara gelata luminescenza

La luminescenza di certi mattini invernali, minimizza l'importanza di tutte le cose e di tutte le persone... Ti ritrovi senza orizzonte, avvolto in una chiarezza gelata, con i pensieri che si allargano in mille direzioni.

giovedì 12 gennaio 2012

In inverno mi piace l'inverno

«Allo zenith ghiacciato del mondo, lontano da tutti gli altri bambini, Tainto'lilith e Marko'cain sapevano soltanto che quella era una vita beata. E perciò lo era». Incipit di  I gemelli Fahrenheit, Michel Faber.