Tuttavia, nella luce agostiana fui colto dal disorientamento che
prende i viaggiatori: l'abisso che separa l'abitante dallo straniero. Un
pizzico di fascino architettonico o un effetto di luce potevano
trasformare la poverta' degli altri in una cartolina tollerabile. L'aria
era ferma, seducente. Bambini nudi si tuffavano nel fiume inquinato. Mi
incamminai...
Colin Thubron, In Siberia
venerdì 10 ottobre 2014
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